Se si studiano bene le varie rappresentazioni grafiche dei modelli del Toyota Production System del Just in Time, del TPM e del WCM si noterà che in questi modelli c’è sempre la presenza di elementi che richiamano al coinvolgimento di tutti i collaboratori dell’azienda.

Le attività che si riferiscono alla Lean Production sono efficaci solo se si analizzano i problemi con una visione a 360° e questo richiede quasi sempre un gruppo di lavoro.

Quindi, saper creare dei team di lavoro che funzionano, è indispensabile se si vuole realizzare la cultura e i risultati della Lean Production.

Spesso nei processi d’implementazione della Lean Production s’insegnano e si usano i tools ma non s’insegna quasi mai come costruire gruppi di lavoro di successo.

Bisogna capire che i tools rappresentano solo il 50% della Lean Production, il resto è rappresentato dalla qualità dell’interazione tra le persone che partecipano alla Lean.

Nel mio libro “Il Team Building per la Lean Production” spiego la dinamica di sviluppo dei gruppi di lavoro.

(potete avere gratis il pdf del primo capitolo riempiendo il modulo qui’ sotto.)

Il modello scientifico di riferimento per lo sviluppo dei gruppi di lavoro è quello di Bruce Tuckman, esso è costituito di 4 fasi:

  1. Fase di formazione.
  2. Fase dei contrasti.
  3. Fase di creazione delle regole.
  4. Fase di performance.

Conoscendo queste 4 fasi sarete in grado, osservando un gruppo di lavoro all’opera di individuare sia le cause del suo successo sia quelle del suo malfunzionamento.

Molti manager dichiarano la difficoltà d’implementare la Lean Production e tirano in ballo per questo il problema della “Resistenza al Cambiamento”.

Il modello di Tuckman mette in chiaro che il cambiamento si attua per fasi successive ed è quindi inutile parlare di resistenza al cambiamento, bisogna invece parlare di capacità manageriale a capire e a gestire la fase in cui un gruppo di lavoro si trova.

Mario Mason
Kaizen Coach