Nel mondo del Lean Manufacturing si sente sempre più spesso parlare di coaching.

Purtroppo ho constatato che in Italia c’è ancora parecchia confusione su cosa sia e cosa implichi l’attività di coaching e spesso si spaccia per coaching quello che invece è consulenza, mentoring o formazione.

Per spiegare cos’è il coaching e a cosa serva nei progetti d’implementazione del Lean Manufacturing, bisogna prima di tutto fare un richiamo sugli strumenti oggi disponibili e preposti, al miglioramento delle performance individuali e collettive.

Lean consultingConsulenza

Lo scopo principale della consulenza è di portare consigli esperti su un determinato campo di competenze e in merito a un problema specifico.

Il consulente aiuta il cliente a elaborare soluzioni, discernere attraverso diverse alternative e a compiere le scelte più appropriate alla sua situazione.

Le nuove conoscenze e scoperte sono portate dal consulente verso il suo cliente in una direzione univoca.

manifesting-miracles-though-mentoring1Mentoring

L’attività di mentoring prevede un’esclusiva relazione personale tra una persona che ha particolari competenze, esperienze e conoscenze e un’altra persona che ha bisogno di acquisire un bagaglio simile a quello del mentore.

L’obiettivo del mentore è di far acquisire al suo “protetto” le competenze e le conoscenze di cui è ancora mancante.

Nel mentoring il trasferimento delle conoscenze e delle competenze avviene attraverso il dare consigli, condividere le reciproche esperienze e fare da guida in un nuovo contesto non conosciuto al cliente .

Anche in questa attività le nuove conoscenze e competenze passano in modo unidirezionale dal mentore al "protetto".

trainingFormazione

L’attività della formazione é concentra sullo sviluppo di nuove competenze e conoscenze.

Quest’attività è esplicata attraverso: metodi di insegnamento, presentazione, dialogo ed esperienze dove si impara anche facendo.

Il ruolo del formatore è quello di una persona preparata a passare la conoscenza che l’altra persona non ha, attraverso delle sequenze d’insegnamento, di test  e di valutazione del grado di apprendimento.

Anche in questo caso le nuove conoscenze e competenze passano in modo unidirezionale dal formatore al apprendista.

Consulenza-Formazione-Mentoring-CoachingCoaching:

Nelle descrizioni in merito agli strumenti della consulenza, del mentoring, del counseling e della formazione avrete notato come la direzione del trasferimento di conoscenze e competenze vada sempre in modo unidirezionale dall’esperto al richiedente.

Nell’attività di coaching la relazione s’inverte.

Il Coach non è l’esperto assoluto della materia, ma è la persona che attraverso le sue domande e attraverso il processo di coaching fa si che il cliente si renda conto del gap esistente tra quello che è e quello che vuole diventare.

Il presupposto di base da cui il coach muove la sua attività, è che le conoscenze e le competenze esistano già nel cliente; bisogna solamente aiutarlo a tirarle fuori e a realizzarle.

Il coach “puro” non consiglia, non fa formazione, non si pone mai come esperto assoluto al quale bisogna genuflettersi….ma fa nascere la CONSAPEVOLEZZA di cosa bisogna cambiare o fare per MIGLIORARE.

Poi, una volta individuato il gap e gli obiettivi da realizzare, accompagna il cliente nel viaggio del cambiamento, aiutandolo a trovare da solo le soluzioni e stimolandolo nella ricerca delle alternative.

Se sarà necessario e richiestogli dal cliente, durante il viaggio del cambiamento, il coach potrà assumere quando sarà opportuno i ruoli di: mentore, formatore e consulente.

Questo a patto che ne abbia le competenze.

 

Mario Mason
(Kaizen Coach)

 

Se volete avere più informazioni per sapere in cosa consiste un programma di Lean Coaching

Potete cliccare sul link qui’ sotto:

http://www.kaizen-coach.com/it/coaching/programma-lean-coaching-kaizen-1